
Stefano Vernole
L'Europa e la NATO continuano la militarizzazione, facendo di tutto per avvicinare il conflitto con Mosca
Un'esercitazione militare su larga scala sul fianco orientale dell'Europa allo scopo di "scoraggiare l'aggressione russa", si è svolta nei poligoni di Cincu (nella contea di Brasov) e altre località della Transilvania nei giorni scorsi. Sulle aspre e boscose montagne della Romania centrale, 5.000 soldati della NATO e 1.200 unità di equipaggiamento provenienti da dieci Paesi, Francia e Italia incluse, si sono radunati per combattere un nemico immaginario 1.
"L'obiettivo principale dello scenario è la deterrenza", ha affermato il Maggior Generale Dorin Toma, comandante della Divisione Multinazionale Sud-Est della NATO e il destinatario di questo messaggio non è un segreto: la Russia. L'esercitazione segna una pietra miliare fondamentale: la transizione formale dei gruppi tattici della NATO in Romania e Bulgaria a formazioni a livello di brigata. Queste manovre militari fanno parte di un'esercitazione annuale nota come "Dacian Fall", ma l'edizione 2025 ha avuto un peso particolare. Concepita per rafforzare il fianco orientale dell'Europa, essa arriva poche settimane dopo l'annuncio di Washington di una drastica riduzione delle truppe statunitensi in Romania, nonostante i funzionari della difesa e dell'intelligence europea avvertano che Mosca potrebbe mettere alla prova la determinazione dell'Alleanza nei prossimi anni. L'Alto Rappresentante dell'Unione Europea, Kaja Kallas, ha detto che "se vogliamo la pace, dobbiamo prepararci alla guerra. L'Europa deve parlare in un linguaggio che la Russia capisca: quello della forza". Il Ministro della Difesa tedesco, Boris Pistorius, ha rilanciato dichiarando che un conflitto tra la NATO e la Russia arriverà nel 2029, forse già nel 2028.
Durante una conferenza stampa, il Ministro della Difesa di Bucarest Ionuț Moșteanu ha dichiarato che la brigata statunitense ha truppe di stanza in Romania, Bulgaria, Ungheria e Slovacchia e ha aggiunto che 3.500 soldati della NATO, compresi quelli statunitensi, rimarranno comunque di stanza nel suo Paese. La Romania, che confina con Ucraina, Moldavia e Mar Nero, ospita diverse basi militari dell'Alleanza Atlantica e, dal 2022, anche un gruppo tattico multinazionale NATO guidato dalla Francia e comprendente Spagna, Belgio e Lussemburgo.
L'esercitazione "Dacian Fall" è stata concepita per dimostrare che "gli alleati della NATO sono pronti a collaborare per rafforzare il fianco orientale e per diffondere gli insegnamenti tratti dalla guerra in Ucraina". In uno dei più grandi schieramenti dell'esercito francese, Parigi ha inviato truppe e materiali militari in Romania entro il termine di 10 giorni stabilito dalla NATO. Secondo i requisiti dell'Alleanza Atlantica, la Francia deve essere in grado di schierare una divisione pronta al combattimento sul fianco orientale in 30 giorni, entro il 2027. "Per la prima volta, abbiamo deciso di utilizzare una nave. Ci sono voluti due giorni per raggiungere la Grecia, poi altri due o tre giorni per attraversare la Bulgaria", ha detto il generale Maxime Do Tran, comandante della brigata corazzata francese che ha partecipato all'esercitazione. Altre truppe hanno compiuto il viaggio su 5 aerei, 11 treni e circa 15 convogli. Mentre gli spostamenti via aria, terra e mare erano relativamente fluidi, "il trasporto ferroviario era un po' più difficoltoso perché in tempo di pace non avevamo la priorità di attraversare il confine", ha affermato Do Tran 2. La prossima settimana, la Commissione Europea dovrebbe presentare una proposta per facilitare la circolazione del personale militare e degli armamenti. Il progetto, sviluppato in collaborazione con gli Stati membri e la NATO, mira a rafforzare la capacità di risposta rapida del continente di fronte all'eventualità di un'estensione dell'attuale conflitto con la Russia oltre i confini dell'Ucraina (transport.ec.europa.eu).
In Romania, i soldati sul posto hanno schierato equipaggiamenti provenienti da tutta l'Alleanza: Eurofighter tedeschi, F-16 rumeni, lanciarazzi High Mobility Artillery Rocket Systems, obici semoventi Caesar, sistemi di difesa aerea Mistral e molti droni. "Dacian Fall è un'ottima piattaforma per ogni nazione per effettuare esperimenti e testare nuove attrezzature", ha affermato il Maggior Generale Toma. Per la prima volta in un'esercitazione su larga scala, gli ufficiali militari rumeni hanno testato i droni Bayraktar TB2 di fabbricazione turca. Altri veicoli aerei senza pilota includevano droni che fornivano informazioni di puntamento alle truppe a terra, così come droni suicidi e modelli FPV ampiamente utilizzati in Ucraina. I funzionari della NATO hanno tenuto a sottolineare che gli Stati Uniti non hanno lasciato il Paese e hanno fornito supporto aereo all'esercitazione: "Siamo qui come partner disponibili e staremo al fianco della Romania", ha dichiarato il tenente colonnello Christopher Stroup dell'Aeronautica Militare statunitense.
Questo cambiamento rappresenta un momento di resa dei conti per Bucarest, che da tempo basa la sua strategia di difesa sul sostegno degli Stati Uniti. La Romania ha investito massicciamente nei sistemi di difesa aerea Patriot, nei caccia F-35 e nei carri armati Abrams di fabbricazione USA, e ha costantemente dato priorità al suo partenariato transatlantico. Nel 2011, gli Stati Uniti e la Romania hanno emanato la Dichiarazione congiunta sul partenariato strategico per il XXI secolo. I due Paesi hanno individuato aree chiave per una cooperazione rafforzata, concentrandosi, tra gli altri, sulle relazioni politico-militari e sulla cooperazione tra forze dell'ordine. Nel corso della sua storia, la partnership ha prodotto oltre 200 impegni bilaterali, con focus che spaziano dalle operazioni e manutenzione degli F-16 alla costruzione di poligoni di tiro e siti di addestramento europei a supporto dell'esercitazione Atlantic Resolve dell'EUCOM. La promozione da parte della Romania di una maggiore cooperazione tra i suoi vicini del Mar Nero nel campo della difesa, tra gli altri settori, integra l'obiettivo degli Stati Uniti di rafforzare la stabilità in questa regione delicata e importante. Nel 2005, gli Stati Uniti e la Romania hanno firmato un accordo di cooperazione in materia di difesa che stabilisce un quadro per le attività delle forze armate statunitensi. Questo accordo consente l'accesso militare statunitense a diverse basi in Romania e facilita la cooperazione in materia di difesa e le esercitazioni militari congiunte. Inoltre, altri accordi sostengono l'istruzione e la formazione, l'approvvigionamento di armamenti e lo scambio di informazioni classificate. La tabella di marcia per la cooperazione in materia di difesa per il periodo 2020-2030, firmata nell'ottobre 2020, delinea le priorità strategiche per le relazioni bilaterali Washington-Bucarest e include la collaborazione nei settori della sicurezza informatica, della modernizzazione militare e delle operazioni multi-dominio nel Mar Nero 3.
All'inizio dell'anno, centinaia di veicoli militari britannici si erano già recati in Romania nell'ambito dell'esercitazione Steadfast Dart, il primo dispiegamento della Allied Reaction Force dell'Alleanza Atlantica. "Dacian Fall" si pone nell'ottica di un contesto regionale in cui l'attuale leadership moldava rilancia le sue aspirazioni di riconquista militare della Pridnestrovie e le truppe NATO simulano la chiusura dell'accesso a Kaliningrad, l'enclave russa nel Mar Baltico: due crisi potenziali che potrebbero presto accendere lo scontro diretto tra Mosca e Bruxelles.
___________________
1 L'Italia ha partecipato con la Brigata Pinerolo proveniente dalla Bulgaria, cfr. Sky TG24, Dacian Fall, il racconto dei militari della NATO, 14 novembre 2025.
2 Laura Kayali, As US pulls back, NATO flexes its muscles in Romania, "Politico", 14 novembre 2025.
3 U.S. Department of State, U.S. Security Cooperation with Romania, state.gov, 20 gennaio 2025.